IL TRASPORTO ALLA RINFUSA di granulati per uso alimentare è tra le prerogative tradizionali, se non storiche, della ferrovia. In Italia, dopo un secolo di esperienze, verso la fine degli anni Cinquanta si videro comparire sulle linee del basso Piemonte le prime tramogge a carrelli, volute dalla Ferruzzi e riconoscibili all’epoca, in un mondo dei treni merci dominato dal rosso vagone, per la originale livrea in grigio e giallo ocra. Oggi quelle linee, alle quali si raccordano numerosi mulini, vengono percorse da lunghi convogli di tramogge ultramoderne, vistosamente verniciate in colori che vanno dal blu della VTG all’arancione dei Wascosa, dal grigio scuro degli Ermewa al verde acido della GATX, senza tralasciare il giallo dei carri Veronesi, i primi del genere a circolare sulle linee italiane ormai già da più di un lustro. Per le loro eccellenti caratteristiche tecniche in termini di portata, sistema di scarico e peso assiale questi nuovi carri, che difficilmente vanno in composizione con altri tipi di rotabili, stanno ormai soppiantando i vecchi Tadgs costruiti ai tempi delle FS, oggi in carico a Mercitalia e sempre più relegati a ruoli minori se non addirittura condotti verso l’accantonamento.
CFI E191-032 con treno MRV45739 Cava Tigozzi-Villa Opicina presso San Bonifacio il 7 ottobre 2023. Foto Massimo Rinaldi.
Può talvolta capitare, tuttavia, che l’uniformità di questi moderni convogli lasci spazio a delle variazioni estetiche, con lunghe teorie di tramogge ferroviarie in forme diverse, comprese quelle con le pareti nervate, tipiche delle amministrazioni ferroviarie dell’est Europa. Dobbiamo queste variopinte mescolanze alla necessità di soddisfare un improvviso aumento della domanda di trasporto attraverso le nostre rotte: infatti, a seguito dell’invasione dell’Ucraina e in particolare del blocco navale attuato dalla Russia sui porti del Mar Nero, stiamo assistendo a un radicale cambiamento delle tradizionali vie del grano, con una riduzione drastica delle spedizioni via mare e lo spostamento dei flussi su ferrovia attraverso il continente europeo. È successo così che il grano dell’Ucraina sia ora trasportato sulle linee a scartamento largo di quel paese sino ai confini con Polonia e Romania, per poi essere trasbordato su treni blocco a scartamento ordinario. I dati di oggi mostrano come nell’ultimo anno i treni di grano sulle principali trasversali europee sono quasi triplicati, e su molte linee è possibile vedere interi convogli in attesa di raggiungere i punti di carico.
Treno di tramogge VTG in transito a Dresden Hbf il 29 luglio 2023. Foto archivio ACME.
Al fattore guerra va poi aggiunto l’allargarsi del mercato per via delle richieste di nuovi paesi consumatori, come la Serbia per esempio, col risultato di una ancora maggiore richiesta di carri specializzati. Ed è così che, richiamate in servizio, molte anziane tramogge ferroviarie con oltre cinquant’anni di attività e numerosi cambiamenti di proprietari vedono oggi proseguire la loro lunga carriera sui binari del grano di mezza Europa.
RTC E189-905 con treno MRI45739 Villa Opicina-Villanova presso Voghera il 27 settembre 2023. Foto Massimo Rinaldi.
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