I veicoli a sagoma inglese
Di Michele Mingari
Fatta questa breve introduzione passiamo senz’altro a una rapida e sintetica carrellata sul materiale FS a “sagoma inglese”, ammessi cioè al traffico sulla rete ferroviaria britannica.
All’inizio degli anni Trenta esisteva un fiorente traffico di prodotti ortofrutticoli tra l’Italia e l’Inghilterra a cura di società private che provvidero a dotarsi di carri refrigeranti serie Hgb con caratteristiche adeguate per essere ammessi a circolare sulla rete inglese allora divisa e gestita da diverse compagnie. I carri in particolare erano dotati di freno a vuoto “tipo inglese” e naturalmente la loro larghezza, tutto incluso, era ridotta a 2544 mm vale a dire 360 mm in meno rispetto ai coevi carri a sagoma normale per servizi analoghi. Come si nota dalle foto in basso, oltre alla specifica iscrizione compare una fascia longitudinale rossa sulla fiancata del carro a mezz’altezza ed è presente un’ulteriore fascia dello stesso colore – presto soppressa, insieme al disco posto subito sopra sulla sinistra – alla base del portellone di carico che indicava la specializzazione al trasporto di derrate alimentari. Le FS a partire dal 1931 fecero costruire su telai preesistenti 700 carri di questo tipo di cui 550 con garitta, la maggior parte (500 unità) immatricolati come carri privati.
Un anno prima le FS avevano poi commissionato 600 coperti anch’essi in sagoma inglese serie Eb (poi da fine anni Trenta Fb) per il trasporto di prodotti agricoli e derrate non deperibili, di cui 450 con garitta, tutti immatricolati nel parco privato. Caratterizzati da tutti i componenti che ne permettevano il transito sulla rete della Gran Bretagna, ricalcavano nelle linee i carri F (E) Tipo 1925. La coloritura in rosso vagone aveva portato a utilizzare il bianco in luogo del rosso per la fascia che contraddistingueva i carri a sagoma inglese e anche in questo caso ne era presente un’altra, più breve, alla base del portellone di carico.
Mentre il simbolo dell’ancora, prima “sciolto” e poi inquadrato in un rettangolo era l’indicatore specifico “ufficiale” dei carri a sagoma inglese, la riga orizzontale è stata una caratteristica dei carri FS, la cui soppressione fu peraltro disposta nella seconda metà degli anni Settanta. Un’altra riga rossa orizzontale si è vista su alcuni carri, frigoriferi e coperti, sia a sagoma inglese sia a sagoma continentale, che indicava l’attitudine del veicolo al cambio di scartamento, dallo standard 1435 mm a quello di 1668 mm in uso nella Penisola Iberica.
Nel 1967, sulla base del progetto Standard UIC di carri refrigeranti a grande capacità, furono realizzati 150 carri in sagoma inglese, immatricolati nel parco FS ma inizialmente di proprietà della società INTERFRIGO con sede svizzera a Basilea. Ben presto questi carri, pur rimanendo all’interno del circuito INTERFRIGO, confluirono in gran parte in carico alle FS una volta cessata la pratica dell’attribuzione di carri ai privati.
Da fine anni Sessanta il parco FS si arricchì ancora di ben 1100 carri coperti serie Hfhs-v atti al traffico verso la Gran Bretagna, 700 entrati in servizio a partire dal 1966 con pareti a foderine di legno e 400 consegnati a partire dal 1969 con cassa rivestita di pannelli in laminato sintetico.
In conclusione possiamo dire che il parco dei carri FS a sagoma inglese è stato storicamente piuttosto limitato ed è stato costituito da soli carri coperti e refrigeranti. Altre amministrazioni – in particolare quella francese SNCF seguita da quella belga – ne hanno invece posseduti di tutte le tipologie, dal pianale alla ferrocisterna, dalla bisarca a due piani trasporto auto al carro aperto a sponde fino alla tramoggia per cereali.
* Termine francese utilizzato ufficialmente in ambito UIC per indicare la sagoma limite.
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